23 Settembre 2022 | News

Corso motosega obbligatorio: il quadro normativo

Utilizzare la motosega non è un gioco da ragazzi: si tratta di uno strumento cui sono associati rischi e conseguenze molto gravi e, purtroppo, ciclicamente capita di sentir parlare di incidenti (anche mortali) legati a questo tipo di attrezzatura.

Lavorare con una motosega richiede attenzioni e misure specifiche, che non possono essere improvvisate. La questione riguarda innanzitutto la cultura alla sicurezza da parte degli operatori, ma anche la stessa legge italiana prevede la formazione obbligatoria per l’utilizzo di questo strumento.

Il corso sulla motosega è dunque obbligatorio, tuttavia vi sono ancora delle lacune a livello normativo: in questo articolo, vediamo insieme qual è il quadro di riferimento.

 

Corso motosega: normativa

L’Accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2012 individua le attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori. Tra queste, però, la motosega non viene citata.

Dal punto di vista normativo, tuttavia, questo non significa che il corso per l’utilizzo di questo strumento non sia previsto. Tra le leggi che definiscono (indirettamente) l’obbligo per la motosega, interviene l’articolo 71 (comma 7) del D.Lgs. 81/08, che prevede quanto segue:

“Qualora le attrezzature richiedano per il loro impiego conoscenze o responsabilità particolari in relazione ai loro rischi specifici, il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché l’uso dell’attrezzatura di lavoro sia riservato ai lavoratori allo scopo incaricati che abbiano ricevuto una informazione, formazione ed addestramento adeguati”.

Di conseguenza, entrano in gioco:

  • l’articolo 37, che prevede l’obbligo per il datore di lavoro di fornire un’adeguata formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti;
  • l’articolo 73, secondo il quale il datore di lavoro deve provvedere all’adeguata informazione e formazione dei lavoratori incaricati all’uso di attrezzature specifiche.

A ulteriore conferma di ciò, anche il comma 4 dell’art. 73 fa riferimento all’articolo 71 citato in precedenza:

“Il datore di lavoro provvede affinché i lavoratori incaricati dell’uso delle attrezzature che richiedono conoscenze e responsabilità particolari di cui all’articolo 71, comma 7, ricevano una formazione adeguata e specifica, tale da consentirne l’utilizzo delle attrezzature in modo idoneo e sicuro, anche in relazione ai rischi che possano essere causati ad altre persone”.

Questo significa che, anche se non inserita in modo esplicito tra le attrezzature dell’Accordo Stato-Regioni, la motosega richiede obbligatoriamente la frequentazione di un corso di formazione specifico da parte degli addetti che la utilizzano.

 

Corso per utilizzo motosega: contenuti

Quanto visto nel precedente paragrafo evidenzia, tuttavia, delle lacune nel quadro normativo.

Il fatto che la motosega non rientri tra le attrezzature dell’Accordo Stato-Regioni 22/02/2012 lascia scoperte alcune indicazioni dal punto di vista del progetto formativo. Mancano, infatti, dei riferimenti precisi in termini di:

  • monte ore complessivo dei corsi
  • periodicità degli aggiornamenti
  • monte ore degli aggiornamenti
  • argomenti da inserire nel percorso di formazione

Tenendo presente quanto riportato all’art. 71, tuttavia, quel che è certo è che i corsi devono per forza prevedere una parte teorica e una pratica, dedicata all’addestramento.

In linea di massima, comunque, i principali argomenti affrontati nei corsi sul corretto utilizzo della motosega riguardano:

  • nozioni teoriche su: componenti meccaniche e funzionamento della motosega, manutenzione, affilatura, Dispositivi di Protezione Individuale, misure di sicurezza, tipologie di taglio (di abbattimento, per sramatura e in tree-climbing);
  • addestramento pratico: dove vengono messe in atto le procedure affrontate dal punto di vista teorico, tramite esercitazioni sul campo in situazioni più o meno complesse.

 

Corso motosega obbligatorio: affidati a formatori professionisti

I corsi per l’uso della motosega si rivolgono a figure professionali quali giardinieri e arboricoltori, che utilizzano questo strumento a terra, in free-climbing o su piattaforme aeree, ma anche ai volontari della protezione civile (per queste figure, che spesso devono intervenire con tempestività in situazioni di emergenza, sono tuttora in fase di discussione e valutazione delle specifiche linee guida sul monte ore e sui contenuti formativi, sia teorici che pratici).

Questi corsi possono essere erogati solo da enti certificati e formatori professionisti: al termine del percorso formativo, infatti, dev’essere rilasciato un attestato di partecipazione, valido su tutto il territorio nazionale, che certifichi il rispetto dei requisiti previsti dalle normative.

 

 

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